Qualora vostro figlio avesse smesso di uscire di casa o desse segnali legati ad un possibile ritiro sociale, raramente forzarlo ad uscire o costringerlo alle relazioni in maniera coatta può risultare efficace. E’ fondamentale inquadrare la situazione anche grazie all’aiuto di specialisti che possano escludere la presenza di una condizione collegata ad altre patologie psicolgiche anche in fase prodromica. Come adulti, quindi, generare un contesto affermativo nel quale porci come “indagatori” del fenomeno che sta interessando i nostri figli può essere un buon punto di partenza. Raccogliere gli elementi che stanno caratterizzando la quotidianità di nostro figlio può aiutarci a comporre un quadro di partenza, utile a confrontarci con lui sulla situazione che lo sta interessando e valido spunto per portare un’iniziale fotografia a uno specialista che saprà guidarci nei passi successivi. Qualora un giovane stia manifestando comportamenti legati ad un possibile ritiro sociale, potrebbero verificarsi condizioni di poca consapevolezza della situazione da parte sua o addirittura di forte irritibilità di fronte a proposte di aiuto o di intervento nei suoi confronti. In questo caso, comunque, scegliere di poter essere sostenuti da specialisti o da associazioni formate sul tema può rappresentare un valido punto di partenza per non sentirsi completamente impotenti e per alleggerire ansie e fatiche degli adulti che possono sentirsi soli nel relazionarsi con il proprio figlio.